TRAVAGLIO E PARTO IN ACQUA A CASA

 Ecco che ne arriva un’altra … un’altra contrazione. Resisto, cerco di aprirmi, provo a lasciarla andare. Questa contrazione passerà come le altre… attraversa il mio corpo dall’alto in basso… Non so quanto manca alla nascita, non sto più calcolando il tempo, non mi interessa.

La mia attenzione è tutta su di me, su di noi… La potenza delle contrazioni è incredibile … la natura è forte!

 Forse comincio a faticare davvero… ci vorrebbe un aiuto…Ed ecco che l’ostetrica mi propone un aiuto naturale e dolce.
«Ti va di entrare in vasca, di stare un po’ in acqua?» mi dice.
Accetto subito: mi sembra che l’acqua sia l’unica cosa che mi possa aiutare in questo momento."

L’acqua è l’elemento primordiale della vita, è alla base di essaIl bambino, cresce in un ambiente acquatico; la mamma che vive con lui il periodo della gestazione, è strettamente connessa con l’elemento Acqua, dal primo giorno di gravidanza. L’aspetto materiale dell’elemento Acqua lo trova nei suoi fluidi corporei; il seno (che produce latte), le scapole, il bacino, le ghiandole, il sistema linfatico, l’utero (in cui è contenuto il liquido amniotico) sono tutte zone di acqua.                                                                                             

Entrare in acqua in un momento in cui la donna tenta la difesa, rappresenta invece un modo per abbandonarsi, poiché la vasca diventa luogo di contenimento che facilita il passaggio dallo stato razionale ad uno stato meditativo (effetto ipnotico).                                                     

L’acqua, si rivela, un mezzo utilissimo per accompagnare la donna/ la coppia durante il travaglio e il parto in quanto:

1. Favorisce il rilassamento: agisce sulla parte neurovegetativa del cervello (quella che si attiva al momento del travaglio), facendo rilasciare tutti gli ormoni benefici per il bimbo e aumentando la velocità di dilatazione del collo uterino (riducendo le ore di travaglio).

2. Riduce la sensazione del peso corporeo e la pressione sulle articolazioni: la donna è facilitata a variare le posizioni a piacere per assecondare la discesa del corpo del bambino nel canale del parto.

3. Avvolge la madre: l’acqua appare come un caldo abbraccio; la mamma e di conseguenza il bambino si sentono accolti e protetti dal mondo esterno.

4. Distende i muscoli e ammorbidisce i tessuti: avvolgendo il corpo, l’acqua protegge i tessuti, li massaggia e li rende più elastici facendoli adattare di più al passaggio del bambino, limitando eventuali danni nella regione del perineo e della vagina.

6. Mette in connessione la madre e il bambino: l’ambiente acquatico ripropone il mondo acquatico del bambino in grembo. Immergersi nell’acqua, durante il travaglio, aiuta la madre a comunicare con il suo bambino e ad entrare in stretta connessione con lui, facendosi guidare su come dare alla luce la sua creatura.

7. E’ l’antidolorifico naturale per eccellenza: l’acqua stimola la produzione delle endorfine (ormoni precursori della “morfina” che noi produciamo naturalmente, che agiscono alleviando il dolore). L’impulso del dolore sarà molto più affievolito.

8. E’ più dolce per il bambino: il bambino che nasce in acqua, passa dal grembo materno al suo elemento naturale: l’acqua; protetto come nel liquido uterino, non è soggetto a sbalzi di temperatura, non è soggetto a tutte le manovre invasive esterne proprie della medicalizzazione.

Tutte le donne (con gravidanza a basso rischio) sono candidate a vivere il parto in acqua o anche solo il travaglio. Non ci sono controindicazioni sull’uso dell’acqua, neanche per chi ha rotto le membrane prima delle 24 ore, ma esso non costituisce un “obbligo” per la mamma. Può essere un aiuto utile e concreto, ma non tutte le donne amano stare in acqua. Di conseguenza, si potrebbe dire che l’unica vera controindicazione all’immersione e al parto in acqua sia la “non volontà” della mamma.                                                                              

Io offro la mia assistenza ed esercito il mio lavoro a Marsala, Mazara, Trapani e provincia.

Se pensi di avere bisogno di più informazioni o chiarimenti o per semplice curiosità contattami, rispondero’ ben volentieri alle tue domande in un primo incontro conoscitivo senza impegno.